Ontano nero

Alnus glutinosa

Famiglia

Betulaceae

Identificazione

Pianta legnosa con portamento arboreo (Fanerofita arborea)

Segni caratteristici

Albero che può raggiungere i 25 metri di altezza. Fusto dritto e slanciato. Chioma densa e spesso appuntita.

Habitat

Boschi ripari e zone periodicamente sommerse o anche paludose, dove forma popolamenti puri o misti con salici e pioppi; è indifferente al substrato geo-litologico, pur manifestando una certa preferenza per terreni silicei, riuscendo a vegetare anche in quelli argillosi e compatti, con ritenzione idrica profonda; è pianta acidofila; dal mare fino al piano montano (1200 m s.l.m).

Fiore

Fiori maschili in amenti penduli cilindrici di 6-12, bruni-violacei, con antere gialle e 4 stami. Compaiono prima delle foglie; amenti femminili, presenti sullo stesso individuo, più brevi (1-3 cm), ovali-oblunghi, color rosso bruno, evidentemente picciolati.

Disposizione fiorale

sia i fiori maschili sia i femminili sono raggruppati a 3-5.

Fioritura

febbraio-marzo-aprile.

Foglia

semplici, alterne, con picciolo di 1-2 cm, ovato-ellittiche, cuneate od arrotondate alla base, ottuse o smarginate all’apice, doppiamente ed irregolarmente dentate al margine, glabre, vischiose da giovani. Verdi scure e lucide superiormente, più chiare di sotto; rimangono verdi anche in autunno, prima della caduta.

Frutto

in gruppi di pseudo strobili ovoidali (1-1,5 cm x 1,5-2 cm), a piccole squame legnose, peduncolati. Dapprima verdi, poi a maturità grigio-scuri; i semi sono piccoli acheni compressi, con strette ali.

Uso

Fornisce diverse tinte: rosso dalla corteccia, verde dai fiori, marrone dai rametti giovani; la corteccia è ricca di tannino, usato in conceria e per la preparazione d’inchiostro. Le droghe ricavate da ramoscelli, foglie e gemme contengono emodina, alnulina, glutano, tannini, sali minerali; le proprietà sono astringenti, diuretiche, febbrifughe, antinfiammatorie. Il legno ha la peculiarità di indurire notevolmente e di essere praticamente immarcescibile se completamente sommerso, mentre si deteriora facilmente all’aria, per cui veniva usato un tempo (oggi non più) per palafitte, piccoli ponti e lavori idraulici; altri usi decaduti del legno: confezione di giocattoli, zoccoli e secchi per il latte, lavori al tornio, in fonderia ed in ortopedia, per carbonella. Recentemente tronchi particolarmente regolari con diametro minimo di 35 cm vengono richiesti per impiallacci da trancia. Come curiosità, si ricorda che la pianta del noto film di E. Olmi “L’albero degli zoccoli” è proprio un ontano nero.

Fonte: Acta Plantarum

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